I grandi nemici del web: le fake news

 

Le fake news rappresentano uno dei grandi problemi del web in particolare per le piattaforme social, che non riescono più a gestirle e a contrastarle. Nel web esistono tantissimi siti che pubblicano notizie false per poi postarle sulle pagine social che vantano molti followers e “mi piace”.

Per un utente poco informato diventa così difficile capire se si tratta di una bufala o una notizia reale.

Cosa sono le fake news?

Sono fake news tutte le notizie inventate, che disseminano contenuti ingannevoli o alterano in maniera esagerata una notizia vera.

Qual è lo scopo delle fake news

I motivi che stanno alla base della creazione e delle diffusione delle fake news nel web sono principalmente due:

  • Economici: le fake news grazie al loro tenore sensazionalistico generano migliaia di visualizzazioni sui siti che le ospitano e questo porta ad alte remunerazioni per i gestori dei siti stessi grazie ai sistemi di monetizzazione come google adsense e similari.
  • Politico: creando notizie destabilizzanti o che spostano l’attenzione delle persone da un problema o che ne danno una diversa versione, l’ideatore della fake news può manipolare l’opinione pubblica e a livello politico arrivare perfino a distruggere un avversario politico o addirittura alterare il risultato delle elezioni di uno Stato.

Come si diffondono le fake news

Le fake news si diffondono essenzialmente attraverso la condivisione sui social network.

Facebook, essendo il social media più diffuso al mondo, è suo malgrado anche il maggior propagatore di fake news. Già dall’anno scorso Facebook ha provato a testare negli Stati Uniti delle nuove funzionalità per arginare la diffusione delle fake news implementando la possibilità per l’utente di avere maggiori informazioni sull’editore della notizia.

Nel 2018 queste funzionalità saranno ulteriormente sviluppate per fare in modo che gli utenti possano leggere e condividere con fiducia le notizie che trovano nel loro feed: gli utenti saranno in grado di verificare l’identità dell’autore degli Instant Articles, accedere direttamente alla voce di Wikipedia legata all’autore, avranno a disposizione un pulsante per leggere articoli correlati sullo stesso argomento e per conoscere quante volte e dove l’articolo è stato condiviso.

Tutte queste informazioni saranno secondo Mark Zuckerberg la chiave per aiutare le persone a valutare la credibilità di un articolo e determinare se fidarsi della fonte alla base della notizia stessa.

Conseguenze penali per chi crea fake news  

Nell’ordinamento giuridico italiano attuale non esistono norme specifiche che vadano a punire gli autori o i diffusori su internet di fake news. Una proposta di legge è attualmente in corso di discussione in parlamento; nell’attesa di una normartiva specifica per contrastare il fenomeno ci vengono in aiuto alcune norme già presenti nel nostro codice penale e che si possono adattare a seconda del tenore della fake news al caso specifico.

Se la notizia falsa offende l’altrui reputazione ci si può appellare all’art. 595 del codice penale che configura il reato di diffamazione, punito con la reclusione fino a un anno o con la multa fino a mille trentadue euro. Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena è della reclusione fino a due anni, ovvero della multa fino a duemila sessantacinque euro.

Se la fake news annuncia pericoli inesistenti o suscita falso allarme si ricade nel procurato allarme punito dall’articolo 658 del codice penale con l’arresto fino a sei mesi o con una ammenda che può arrivare fino a 516 euro.

Da una notizia falsa si può generare anche un reato di truffa quando la fake news riguarda ad esempio siti e-commerce falsi o notizie relative alla vendita di prodotti e servizi senza alcuna garanzia di ricezione o con caratteristiche alterate. In questo caso ci viene in aiuto l’articolo 640 del codice penale che punisce con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032.

La condivisione di fake news è un reato?

Chi crea la fake news è senz’altro il colpevole del reato e in quanto tale dovrà risponderne in giudizio.

Ma la persona che condivide la notizia fake, spesso inconsapevole della falsità della stessa, cosa rischia?

La mera condivisione della notizia può essere considerato di per se un atto di disinformazione; se alla condivisione segue però anche un commento denigratorio o avvalorante la fake news questo fa diventare il comportamento dell’utente fonte di sanzioni sempre che in giudizio venga provato il suo intento volontario diffamatorio.